Titolo | Matematica ed emozioni | |
Autore | Toth Imre | |
Editore | Di Renzo Editore | |
Collana | I Dialoghi | |
Anno | 2004 | |
pp. | 72 | |
Una vita movimentata, segnata dagli eventi politici del suo tempo e da una grande passione: la matematica. Le vicende di ebreo e di comunista durante la seconda guerra mondiale, la prigionia, la salvezza, i lutti si accompagnano alla passione per Cusano e per i grandi matematici in un testo per nulla tecnico, che trasforma anche la più scientifica delle materie in un momento di intensa spiritualità. Imre Toth, matematico nato in Romania, si è interessato principalmente al rapporto tra la creazione matematica e la speculazione filosofica, occupandosi in particolare di geometria non euclidea e dei paradossi di Zenone. Ha insegnato Filosofia e Storia della Matematica all’Università di Bucarest, ed è stato professore ospite in importanti università europee e d’oltreoceano, tra cui quelle di Francoforte, Regensburg, Princeton e all’École Normale Supériere di Parigi, dove vive. | ||
Biografia | maecla.it, lunedì 6 settembre 2004, Bibliografica matematica di Ivana Niccolai Claudio Rosanova, che ringrazio, segnala tale testo e precisa quanto segue: «Leggendo le prime quaranta pagine del libro si può essere assaliti da un dubbio: "L' autobiografia di Roth (poi cambiato in Toth) perché è stata segnalata in questa bibliografia matematica?". Continuando a leggere, ci si imbatte finalmente nel rapporto dell'autore con la matematica e si comprende il filo invisibile che collega i vari capitoli. La lettura dell'avventurosa vita dell'autore, un ebreo comunista più volte scampato alla morte, è a mio avviso necessaria, oltre che avvincente e densa di acute osservazioni, per meglio comprendere il legame e la sua passione con la matematica. Spiritualità, filosofia, religione e riferimenti storici rendono meno tecnica la trattazione; Toth ci trasmette il suo pensiero con arguzia, sagacia e competenza, immergendoci in un virtuale salotto, davanti al camino e trasportandoci piacevolmente nei meandri della sua tumultuosa esistenza terrena. Un libro che consiglio di leggere tutto di un fiato.» Almanacco della Scienza, n.13 del 7 luglio 2004, in libreria - Una vita tra numeri e avventura di Alessandro Sandorfi Un libricino piccolo. Poche pagine ricche di emozioni, proprio come recita il titolo: “Matematica ed emozioni” [Di Renzo Editore, Roma]. Una vita drammatica quella di Imre Toth, autore del libro. “Un evento poliziesco dietro l’altro […] Prima devo fuggire, scappo, non so se mi salvo. Poi mi imprigionano, mi condannano, riesco ad evadere, mi nascondo, mi trovano; scappo di nuovo, quando mi trovano, mi mettono sul treno per Aushwitz e mi salvo”. Una burrascosa militanza nel partito comunista ungherese, la distanza dopo i fatti d’Ungheria del ’56, l’insegnamento della filosofia, la Francia e l’amore per la matematica. Passione unica e grande. Le pagine cui Toth affida il racconto del suo percorso intellettuale sono davvero ricche di passione: la matematica come événement de l’esprit, come unica espressione di libertà. Una libertà, che da Aristotele a Cusano è manifestazione di due mondi e prerogativa divina, veicolata da “un atto di cui solo l’essere umano è capace: la negazione”. Il Sole-24 ore, domenica 27giugno 2004, pag. 36 - Imre Toth, Enriques e i totalitarismi del ‘900 di Umberto Bottazzini « La matematica è l’espressione di una libertà umana che si manifesta nella creazione di mondi, che è una prerogativa divina, e questa creazione è veicolata da un atto di cui solo l’essere umano è capace: la negazione». Si tratta di un punto centrale nella concezione della matematica che Imre Toth sostiene, avendo in mente soprattutto il tema dominante della sua ricerca nel corso di tanti anni: la natura e lo statuto ontologico delle geometrie non euclidee. Nella filosofia europea la negazione ha un ruolo fondamentale, aggiunge Toth ricordando che secondo Nicola Cusano si tratta di un «atto dello spirito che è la più alta espressione della libertà». Cusano come Giordano Bruno, Plotino come Spinosa e gli altri grandi mistici che hanno avuto una funzione decisiva nella sua formazione. Le pagine cui Toth affida il racconto del suo percorso intellettuale, Matematica ed emozioni[Di Renzo Editore, Roma], sono davvero emozionanti. Come emozionanti e avventurose sono state le sue vicende nella Seconda guerra mondiale, segnate dalla persecuzione degli ebrei. «La mia vita è stata drammatica» scrive Toth. Sembra la sequenza di un film. «Prima devo fuggire, scappo, non so se mi salvo; poi m’imprigionano, mi condannano, riesco a evadere, mi nascondo, mi trovano; scappo di nuovo, mi mettono sul treno per Auschwitz e mi salvo. Si dice che per vivere occorra un miracolo: per me, non uno è stato necessario, bensì una catena di miracoli». Nel dopoguerra la burrascosa militanza nel partito comunista ungherese, i “fatti d’Ungheria”, e infine l’insegnamento della filosofia della matematica prima in Germania, e poi in Francia. La matematica rappresenta per Toth «un événement de l’esprit, immerso nel quadro etico-politico della presa di coscienza della libertà». Lo spirito possiede una propria autonomia e leggi proprie. «La matematica appartiene a questo spirito e lo sviluppo della matematica non è che un movimento proprio dello spirito». [...] |