Letture matematiche: L'uomo che sapeva contare

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Titolo L'uomo che sapeva contare
Autore Tahan Malba
Editore Salani
Anno 1996
pp. 188
  In una fantastica cornice romanzesca ci si svela la vita di Beremiz Samir: di come, con l'aiuto della matematica, riuscì prima a sbarcare il lunario, poi a conquistare il cuore di una donna e la stima di uomini potenti e ricchi e saggi, di come capì che la matematica non possa mai accompagnarsi alla dissolutezza e all'immoralità. Tra i bazar di Baghdad, i souk, i caravanserragli, le moschee ed i profumi inebrianti dei mercati delle spezie, Beremiz dimostrò le meraviglie e i piaceri della matematica. Nel magico Oriente, una storia incantata per entrare nel mondo della matematica, per penetrare il segreto dei numeri, per capire il loro stretto legame con i grandi problemi filosofici e morali dell'uomo. Per dimostrare che la matematica possiede non solo verità, ma anche suprema bellezza.
Recensioni scheda di Bouchard, E., L'Indice 1997, n. 5 Qualche anno fa Jostein Gaarder diventava famoso con "Il mondo di Sofia" tradotto in ben trentotto lingue. In questo nuovo lavoro, con singolare sensibilità affronta i temi dell'evoluzione e "del grande enigma che nessuno risolve" nascosto all'interno di ciascuno, mettendo a discorrere fra di loro due bambini poco più che seienni. Joachim trova, appeso a un melo del giardino, a testa in giù, un coetaneo originario del pianeta Elio. L'amicizia avvicina i due ragazzini curiosi che fin dalle prime battute stabiliscono quanto sia più importante porre domande che fornire le risposte, essendo queste ultime soltanto "il tratto di strada che ti sei lasciato alle spalle". Le domande invece puntano oltre e si meritano un bell'inchino quando scavano profondo. Procedendo così verso le origini dell'universo i due amici non si lasciano sgomentare nemmeno dall'impossibilità di dare delle risposte. Gran simulatore della semplicità dei discorsi infantili, Gaarder raggiunge, descrivendo i gesti e gli atteggiamenti dei protagonisti, l'incanto della comunicazione ingenua e assoluta che tanto spesso anticipa intuitivamente l'interrogarsi disincantato degli adulti. Malba Tahan è invece lo pseudonimo di un matematico brasiliano che, alla memoria dei sette grandi geometri cristiani o agnostici e dell'indimenticabile matematico Abu Jafar Muhammed ibn-Musa al-Kwarizimi, dedica pagine di leggenda e fantasia. Si narra in questo libro di un singolare matematico: Beremiz Samir, l'Uomo Che Contava. La sua inconfutabile predisposizione al calcolo e alle sue leggi conducono Beremiz a sanare controversie e sciogliere enigmi conquistando la benevolenza di sceicchi e del Maharajah di Lahore. Con la matematica l'intraprendente arabo affronta ben trentaquattro capitoli colmi di insidie romanzesche, alla ricerca della soluzione giusta, a volte coatta.